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PER ADOTTARE

Uno dei nostri ospiti ha conquistato anche te? Oppure stai pensando che in un prossimo futuro potresti accogliere a braccia aperte uno di loro?

Bene, non ti resta altro da fare che compilare il nostro modulo, ma prima di farlo riflettici ancora per un momento e valuta quanto ti rispecchi davvero ognuno dei seguenti punti:

Le mie condizioni di vita mi permettono davvero di potermi occupare di un amico a quattrozampe

Il mio nuovo amico mi accompagnerà per molti anni della vita, quindi ho valutato se a breve siano previsti cambiamenti che possano sconvolgere la mia routine.

Nel caso in cui si presentasse un ostacolo o un imprevisto sarei in grado di gestire la situazione nella salvaguardia del benessere del cane

Ho comunicato la notizia in famiglia e sono tutti entusiasti e condividono consapevolmente questa scelta

Se ho dei bimbi sono sicuro che non soffrono di allergie al pelo del cane e sono pronto a supervisionare i loro giochi assieme al nuovo amico gigante e a insegnare loro come comportarsi con lui (non è un minipony, quindi non si cavalca, non ama le dita dentro gli occhi,il naso o le orecchie, preferisce essere accarezzato delicatamente e odia quando gli si tira la coda)

 

I vicini non farebbero storie e con alcuni di loro ho anche parlato e hanno espresso la loro gioia

Parquet, tappeti, mobili antichi e non, divani sono meno entusiasti, ma anche loro pronti e preparati ad accogliere il nuovo arrivato

Sono in grado di garantire al mio cane cure veterinarie anche costose, profilassi preventive (vaccini, vermifughi, zanzare, pulci, zecche e pappataci) cibo e luogo idoneo con continuità.

In vacanza ci andremo sempre insieme e se proprio non fosse possibile ho già messo in conto la possibilità di lasciarlo con familiari/amici o di pagare per lui una pensione.

Nel caso in cui il mio nuovo amico dovesse avere dei problemi comportamentali, dovesse dimostrare disagio o avesse difficoltà ad ambientarsi sono pronto a imparare con lui, a capire come capirlo e imparare a farmi capire, e, nei casi più gravi, sono pronto a rivolgermi ad un comportamentista affinché mi aiuti

Da oggi in poi la mia famiglia avrà un nuovo membro a tutti gli effetti: rispetterò le sue esigenze e la sua natura canina e lo amerò e lo proteggerò sempre, anche nei momenti più critici, proprio come si fa con il migliore amico

Qui puoi trovare il Regolamento Adozioni, in cui spieghiamo come operiamo e cosa chiediamo alla famiglia che si proporrà per l’adozione di un nostro cagnone. E’ molto importante che leggiate attentamente tale regolamento affinché non sorgano malintesi e spiacevoli questioni in futuro.

 

Noi di Alani Rescue diamo per scontato che abbiate letto e accettato il nostro regolamento adozioni prima di rivolgervi a noi l’adozione di un rescue.

Bene, non ti resta che procedere inviando la tua candidatura che noi analizzeremo e valuteremo per fare in modo che anche tu possa incontrare il cane che meglio si adatti a te e alla tua vita.

 Compila il questionario in tutte le sue parti e invialo cliccando "Submit". Arriverà direttamente alla nostra casella e-mail.

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LA RAZZA

L'Alano, talora impropriamente chiamato anche Danese (o Gran Danese), è una razza canina ritenuta tradizionalmente una delle più belle ed eleganti, non a caso l'alano è considerato l'Apollo delle razze canine. Spesso, proprio a causa della sua bellezza fisica passa in secondo piano la sua capacità di apprendimento e la sua intelligenza. Fa parte della famiglia dei molossoidi e ne ha i tratti specialmente nel muso e nella struttura ossea imponente, ma si differenzia dalle altre razze di molossoidi sia per l'altezza che per la struttura decisamente meno tozza. Il suo muso è simile a quello del molosso, con testa larga e rettangolare (a differenza dei cani lupo che hanno la testa più stretta e triangolare), occhio sceso, labbro abbondante e pendente, stop marcato e orecchie larghe di forma triangolare e ricadenti, fino a qualche anno fa amputate in modo che venissero portate dritte e appuntite (conchectomia) operazione oggi vietata anche in Italia in osservanza della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. I membri di questa razza sono in genere apprezzati come efficienti cani da guardia e da caccia ma sono principalmente cani da compagnia per la loro innata sensibilità e mancanza di aggressività. Gli alani sono, insieme ai levrieri irlandesi, tra le razze canine più alte; nel 2010 un cane di questa razza venne proclamato il cane più alto del mondo con ben 109 cm di altezza al garrese.

Origini

In molti paesi viene chiamato Great Dane o Gran Danese, nulla di più sbagliato al momento che l'alano è di nazionalità tedesca. L'equivoco nasce da una tavola disegnata dal naturalista francese George Buffon, che denominò appunto questo cane come Grand Danois (alcuni ritengono che l'errore fu causato dalla grande diffusione che la razza ebbe in Danimarca[3]). La nazionalità tedesca della razza venne codificata in un primo momento nel 1878 a Berlino, quando un gruppo di allevatori decise di catalogare sotto il nome di Deutsche Dogge (Mastino Tedesco) diversi gruppi di cani dalle caratteristiche molto simili provenienti dalla regione sud occidentale della Germania, e successivamente nel 1880, quando fu redatto il primo standard, e nel 1888 quando venne fondato il Deutsche Doggen Club.

Il nome alano usato in Italia venne adottato ufficialmente nel 1920: si ritiene infatti che i Deutsche Dogge discendano dai cani giunti in Europa probabilmente nel IV secolo al seguito dei guerrieri sciti Alani, o Alaunt. I cani Alaunt non persero questa loro vocazione belligerante fino al tardo Medioevo, quando ne fu evidenziata la grande attitudine alla caccia. Divennero così cani da caccia agli animali selvatici, specialmente al cinghiale (per questo erano chiamati saupacker, cacciatori di cinghiali), ma anche al cervo e all'orso. Cacciavano quasi sempre in muta, con le orecchie tagliate per evitare di venire feriti dalla preda afferrata con le potenti mascelle, non per ucciderla ma per trattenerla in attesa dei cacciatori. Poiché la tecnica di caccia consisteva nell'inseguimento al fine di stancare la preda, alcuni studiosi sostengono che, per associare alla resistenza una maggiore velocità, l'alano sia stato incrociato con il levriero. Il suo essere stato cane da guerra, lo faceva eccellere, oltre che nel combattimento e nella lotta, anche come difensore del padrone, attento custode degli interni dei castelli e delle case dei nobili. Le sue qualità di guardiano, protrattesi fino ai giorni nostri, presero rapidamente il sopravvento sia perché, anche per il suo pelo corto, preferiva il calore del focolare al freddo inverno mitteleuropeo, sia per il suo aspetto particolarmente bello ed elegante che, dal Rinascimento in poi, lo fece diventare il cane di moda della nobiltà europea, che lo voleva accanto a sé nelle proprie case.

Lo Standard Enci

Il nuovo standard è in vigore dal 2001 e mantiene sostanzialmente le stesse indicazioni dello standard precedente tranne che per la nuova disposizione in merito alle orecchie che dovranno essere "naturalmente ricadenti" e dunque non potranno più essere tagliate Il secondo inserimento nello standard ufficiale riguarda il mantello Platten Larghe pezzature nere su mantello bianco, che verranno giudicati insieme ai neri e ai tigrati

Altezza e peso

L'altezza al garrese dell'alano deve partire da un minimo di 80 cm per i maschi e da un minimo di 72 cm per le femmine. Il peso forma dovrebbe mantenersi tra i 70/95 kg nei maschi e tra i 45/65 kg nelle femmine, ovviamente è fondamentale che il suo rapporto con la statura sia proporzionalmente corretto.

Colori del mantello

L'Alano è allevato in tre varietà di colori distinti: Fulvo e Tigrato, Arlecchino Nero e Platten, Blu.


  • Fulvo : Mantello dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso. È ricercata la maschera nera. Piccole macchie al petto e ai piedi sono indesiderate.

  • Tigrato : Colore del fondo dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso con striature nere più regolari possibile e nettamente disegnate, che seguono la direzione delle costole; è ricercata la maschera nera. Piccole macchie al petto e ai piedi sono indesiderate.

  • Arlecchino bianco e nero (detto un tempo Tigerdoggen) : Fondo del mantello bianco puro, quanto più possibile privo di moschettature, con macchie nero lacca dal contorno strappato di dimensioni varie e ben ripartite su tutta la superficie del corpo. Macchie parzialmente grigie o brune sono indesiderate.

  • Nero : Nero lacca, sono ammesse macchie bianche. Fanno parte di questa varietà gli Alani Mantel Tiger, nei quali il nero copre il tronco come un mantello, mentre il muso, il collo, il petto, il ventre e l'estremità della coda possono essere bianchi, così come gli Alani Platten nei quali il mantello è bianco con grandi macchie nere.

  • Blu : Blu acciaio puro, sono ammesse macchie bianche al petto e ai piedi.

  • Platten : Corpo completamente bianco con la testa nera, parzialmente o completamente. Viene giudicato con i neri

  • Merle : Corpo parzialmente grigio con sfumature nere


Accoppiamenti consentiti tra le varietà di mantello

Nel 1976 entrò in vigore in Italia un regolamento proposto dalla Società Italiana Alani, il club specializzato della razza, per pianificare gli accoppiamenti tra le varietà di mantelli, ed evitare la nascita di cuccioli con colori "sbagliati". Da allora solo i cuccioli nati da varietà compatibili hanno diritto al pedigree.

Questi sono gli accoppiamenti consentiti:


  • fulvo X fulvo

  • fulvo X tigrato

  • tigrato X tigrato

  • tigrato X fulvo

  • arlecchino X arlecchino

  • arlecchino X nero da arlecchino

  • arlecchino X nero da nero

  • nero da arlecchino X nero da arlecchino

  • nero da arlecchino X nero da nero

  • nero da arlecchino X arlecchino

  • blu X blu

  • blu X nero da blu

  • nero da blu X nero da blu

  • nero da blu X blu

  • nero da nero X nero da nero

  • nero da nero X nero da arlecchino

  • nero da nero X arlecchino

  • nero da nero X blu

  • merle X arlecchino


Cosa nasce dagli accoppiamenti?


  • tra fulvi nascono solo cuccioli fulvi

  • tra fulvo e tigrato nascono fulvi e tigrati, o raramente tutti fulvi o tutti tigrati

  • tra blu nascono solo cuccioli blu

  • tra blu e nero da blu nascono nascono cuccioli blu e neri, o caso raro, tutti blu o tutti neri

  • tra nero e blu nascono cuccioli neri o neri e blu, o raramente, tutti blu

  • tra due arlecchini possono nascere arlecchini, neri, bianco-neri, mantel tiger, grigi arlecchinati e bianchi (albini) in proporzioni imprevedibili a causa della complessità del mantello arlecchino

  • tra due neri da arlecchino nasceranno solo neri, al massimo biancho-neri o mantel tiger

  • tra un nero da arlecchino e un arlecchino possono nascere tutte le varietà del gruppo dell'arlecchino, tranne il bianco

  • tra un nero da arlecchino e un mantel tiger (o bianco nero) ci sono le stesse probabilità che tra due neri da arlecchino

  • tra un nero da arlecchino e un bianco nasceranno solo arlecchino o grigi arlecchinati (merle).


I mantelli sbagliati

Colori di mantello non previsti dallo standard:


  • grigi arlecchinati o merle: sono alani con il fondo grigio o blu e macchie nere

  • grigio-tigrati: alani con il fondo grigio o blu con tigrature nere o di colore grigio scuro

  • gli albini: alani tutti bianchi o bianchi con pochissime macchie nere


Alani con questi mantelli hanno diritto al pedigree ma sono esclusi dalla riproduzione.

Questi errori, sempre più rari, sono dovuti agli accoppiamenti tra tutte le varietà di mantello, permessi fino all'anno di entrata in vigore dello standard che li aboliva, ma i fratelli dal mantello corretto erano comunque portatori geneticamente di questi mantelli errati.

I merle, così come anche gli altri colori non consentiti dallo standard di razza, si differenziano dai "pregiati" fratelli arlecchini esclusivamente per il colore del mantello. Morfologicamente e caratterialmente sono infatti identici.

Per quanto riguarda i merle è stato fatto un passo avanti nelle leggi italiane e ora possiamo leggere dal sito dell'ENCI:

"Per quanto riguarda il rilascio di certificati genealogici a soggetti nati da genitori iscritti al Libro genealogico, che presentano un mantello non previsto dallo standard di razza, è stata recepita la normativa F.C.I. in vigore che prevede l'iscrizione di tali soggetti al Libro genealogico con la dicitura "soggetto non ammesso alla riproduzione" qualora il colore del mantello è incluso tra i difetti da eliminazione, da squalifica, o non è previsto dallo standard stesso"

Carattere e personalità

L'alano è un cane tranquillo, equilibrato, docile e molto socievole. Ama la compagnia e si intristisce se tenuto isolato. Per via delle sua mole ha bisogno di un buon addestramento durante la giovinezza che gli permetta di non diventare troppo invadente e creare problemi alla famiglia che lo adotta. È molto intelligente ed apprende facilmente sia i divieti che ciò che "ci si aspetta" da lui, ma se non addestrato, tende ad essere molto espansivo e ciò può costituire un problema specie nei giochi con i bambini, che adora. Le tecniche di addestramento sono basate soprattutto sul comportamentismo sia tramite il condizionamento che tramite il condizionamento operante basate soprattutto sul rinforzo delle azioni positive messe in atto dall'animale.


Bibliografia

Lucia Casini, Guida alle malattie del cane, Editoriale Olimpia, 2002.

Filippo Cattaneo, L'Alano, De Vecchi Editore, 2000.

Marina Salmoiraghi, L'Alano, De vecchi Editore, 1993.

LE PATOLOGIE DELL'ALANO

L'Alano è soggetto, come altri cani di grossa mole, alla displasia dell'anca, cardiopatie, malattie dell'occhio e torsione dello stomaco.

Displasia dell'anca

La displasia dell'anca è un'anomalia dello sviluppo dell'articolazione che porta a conseguenze più o meno gravi fino a provocare la totale immobilità dell'animale. Il termine displasia deriva dal greco e significa "formazione anormale": è un'anomalia dello sviluppo della articolazione coxo-femorale le cui conseguenze si manifestano durante il periodo post-natale. La patologia è caratterizzata da incongruenza delle superfici articolari aggravata dalla lassità dei legamenti di sostegno. I conseguenti movimenti anomali dell'articolazione provocano rimodellamento della testa del femore e dei margini dell'acetabolo accompagnati da erosione della cartilagine e neoformazioni ossee.

Cardiopatie

L'alano, come tutte le razze di grossa mole è soggetto a cardiopatie.

Molte delle malattie cardiache del cane sono dovute a difetti congeniti. Anche alcune malattie parassitarie (filario si, leishmaniosi) e infettive (piodermiti, metriti, broncopolmoniti, cimurro, parvovirosi) possono provocare danni al muscolo cardiaco, alterandone le funzionalità. Le patologie cardiache passano spesso del tutto inosservate e non è raro che si manifestino con la morte improvvisa del cane.

Tra le più frequenti ricordiamo:


  • Le cardiopatie congenite: sono cardiopatie conseguenti a malformazioni delle valvole o di altre strutture cardiache (persistenze del dotto arterioso di Botallo, stenosi polmonare e aortica, comunicazione interatriale o interventricolare, tetralogia di Fallot)

  • La cardiomiopatia dilatativa: è caratterizzata da dilatazione cardiaca, riduzione dello spessore delle pareti del cuore e presenza di aritmie (extrasistoli e fibrillazioni). Anche in questa patologia non sono rare le morti improvvise del cane senza alcuna sintomatologia apparente che avrebbe potuto mettere in allarme il proprietario. Quando compare una sintomatologia, questa può essere caratterizzata da una maggiore facilità all'affaticamento e da dispnea moderata. Durante l'attività fisica si può manifestare anche perdita di coscienza (sincope). Progressivamente il cane dimagrisce e le sue condizioni fisiche peggiorano; compare anche la tosse prima sottosforzo, poi a riposo. La terapia è complessa e deve tenere sotto controllo l'insufficienza cardiaca. I farmaci devono essere dosati e personalizzati in base allo stadio evolutivo della patologia.


Malattie dell'occhio

Le principali patologie dell'occhio che colpiscono l'alano sono:


  • L'Entropion. L'entropion è il ripiegamento del margine della palpebra verso la cornea; solitamente è una patologia congenita ed ereditaria, soprattutto se compare nel cucciolo entro i sei mesi di età, ma può essere anche conseguenza di traumi, congiuntiviti, corpi estranei o lesioni, che provocano dolore e spasmo nei muscoli palpebrali. La terapia è chirurgica.

  • L'Ectropion. Al contrario del precedente, l'ectropion è il rovesciamento verso l'esterno della palpebra inferiore, con esposizione della congiuntiva palpebrale all'azione irritante dell'aria e degli agenti esterni. Oltre all'alano l'ectropion colpisce molte altre razze con le guance pendenti e cute lassa come il mastino napoletano, il Sanbernardo, il Basset-Hound e Cocker Spaniel inglese. La terapia è chirurgica.

  • La lesione della terza palpebra. La lesione della terza palpebra è una particolare forma di congiuntivite che colpisce la faccia interna della terza palpebra che è molto ricca di follicoli linfatici. In condizioni normali i follicoli svolgono l'importante funzione di tenere sotto controllo le lievi infezioni oculari. Se è però presente un'irritazione cronica i follicoli aumentano di volume e diventano essi stesso motivo di irritazione. La terapia è chirurgica.


Torsione dello stomaco

La dilatazione e torsione dello stomaco è una situazione di estrema emergenza che colpisce maggiormente i cani di grossa mole: è una sindrome acuta caratterizzata da un esagerato accumulo di gas all'interno dello stomaco, provocato dalla torsione dello stomaco sul proprio asse. Predispongono alla torsione dello stomaco anche i pasti abbondanti somministrati una sola volta al giorno e ingeriti velocemente, lo strapazzo e l'eccitazione dopo aver mangiato, le bevute abbondanti.

A causa della torsione dello stomaco, il cardias e il piloro si chiudono e i gas, che derivano dalle fermentazioni dell'alimento, si accumulano all'interno della cavità gastrica. La conseguenza di ciò è un notevole e progressivo rigonfiamento dell'addome. Il cane manifesta agitazione, ansima e presenta conati di vomito che non sono seguiti da espulsione di materiale alimentare. Con il passare del tempo la sintomatologia si aggrava, la difficoltà respiratoria si accentua, il polso diventa debole. La morte può sopraggiungere in un paio d'ore dopo un'estrema sofferenza.

La terapia è chirurgica e si deve agire nel minor tempo possibile in quanto più il tempo passa e minori sono le possibilità di un esito operatorio positivo.

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